Selci Sabino - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
Selci offre ai suoi abitanti numerose strutture quali:
  • il centro sportivo comprendente: campo di calcio e calcetto, campi da tennis (Australia Club (0338/2364446), piscina coperta funzionante tutto l'anno con palestra annessa (Sport Shuttle (0765/519060);
  • la biblioteca 
    aperta il lunedì, mercoledì e venerd
    dalle 14:00 alle 19:00 ed il martedì dalle 8:00 alle 13:00;
  • il centro anziani.
    Inoltre le associazioni:
  • il gruppo delle Majorettes e la banda musicale;
  • la pro-loco;
  • le confraternite per i festeggiamenti dei Santi Patroni;
  • l'associazione giovani-estate.
 La Chiesa principale è quella dedicata al SS.Salvatore. Nella chiesa si trova una Pala del XVII secolo raffigurante il SS.Salvatore fra nuvole e angeli che poggia il braccio sinistro sul globo; in adorazione S.Eleuterio papa e S.Rocco con il cane, entrambi comprotettori di Selci, S.Stefano diacono, principale protettore del paese e S.Bernardino da Siena con libro e Monogranna YHS. Un'altra Pala dei sec. XVII-XVIII, raffigurante la Madonna Immacolata, si trova sopra l'altare di sinistra. Dello stesso periodo il quadro raffigurante la "Conversione di S.Paolo" e la fonte Battesimale in legno dipinto, di artigianato locale.
 S. Stefano: è una chiesa rurale, eretta in onore del principale patrono di Selci: S. Stefano protomartire che viene solennemente festeggiato il 3 agosto.
 Numerose chiesette rurali sono sparse nella campagna, come quella di S.Stefano e quella di S.Eleuterio, oltre a quella di S.Vincenzo di jus patronato della famiglia Savini, di S.Domenico e S.Bonaventura della famiglia Quintiliani, di S.Lucia della famiglia Benedetti, da quest'ultima è stata ricavata la fontana della piazza del popolo.
 Della prima fortificazione del Castrum Silicij (Selci) restano il massiccio "Torrione a pianta quadrata" , che ancora oggi domina il paese, la "Rocca Castri", la "Platea Palatii Communis" e la "Cinta Muraria".
 Tulliano: è questa una località a cavallo tra Selci e Cantalupo. Vi si rinvengono imponenti vestigia romane erroneamente attribuite ad una villa di Marco tullio Cicerone. Invece si deve attestarla ad una delle tante famiglie della Gens Tullia che prosperarono in Roma, specie nell'età repubblicana, molte delle quali di origini sabine.